Quanto mi rende il mio consulente finanziario? Quasi il 3%.
È una riflessione che sento fare spesso: il mio consulente finanziario è bravo, spesso sa prevedere il mercato e non si assume rischi inutili. Significa che il consulente finanziario nel costruire il portafoglio del cliente è stato attento nel bilanciare l’uso dell’Alpha e del Beta. Le lettere greche “alpha” e “beta” indicano coefficienti finanziari che gestori e consulenti utilizzano per spiegare con semplicità i risultati di qualsiasi portafoglio di investimento.

L’alpha racconta l’extra rendimento, quel “plus” di performance svincolato dall’andamento del mercato, è l’abilità/fortuna del consulente finanziario nello scegliere gli strumenti finanziari, e spesso, giustifica le commissioni che paga il cliente.
Il beta spiega i rischi dell’esposizione a quel dato mercato, e serve per gestire la tolleranza al rischio del risparmiatore.

Se l’attività del consulente finanziario si limitasse a generare performance, non ci sono dubbi che, l’uso sapiente dei coefficienti alpha e beta nella costruzione del portafoglio, è una condizione indispensabile per rendere il cliente consapevole del valore del proprio consulente finanziario. Ma, per fortuna, Il valore della consulenza finanziaria non risiede nell’indicazione del titolo o dello strumento “giusto”, di quello che “farà meglio”.

L’abilità del consulente finanziario consiste nel mettere a punto una composizione di diversi portafogli che tengano conto della tolleranza al rischio dell’investitore, come, anche, della capacità del patrimonio stesso di raggiungere nel tempo gli obiettivi di vita del cliente. Questa abilità viene rappresentata con il fattore gamma della consulenza finanziaria, e si può riconoscere nella capacità olistica con cui il consulente mette insieme gli obiettivi di lungo termine, bisogni e timori, la consulenza alle componenti non finanziarie della ricchezza, l’ottimizzazione fiscale, il passaggio generazionale del patrimonio.

“Per fortuna, Il valore della consulenza non risiede nell’indicazione del titolo o dello strumento giusto, di quello che farà meglio.”

Si tutto bello, ma quanto “vale”, esattamente, il consulente finanziario “Gamma”?

Diverse ricerche internazionali hanno provato a dare una risposta, tra queste una delle più articolate e convincenti è la ricerca realizzata dagli economisti di Vanguard, che hanno indirizzato la loro ricerca alla quantificazione del coefficiente “gamma” in termini di sovra rendimento del portafoglio : “Il consulente finanziario non solo contribuisce alla tua tranquillità” scrivono “ma nel tempo può aggiungere valore per circa il 3% di extra rendimento”.

“Il consulente Gamma è un professionista che stabilisce con il suo cliente una relazione di lungo periodo basata sulla fiducia, aiutando a raggiungere i suoi obiettivi di vita, evitando l’equivoco che il successo della consulenza si misuri solo con la performance.”

Il pregio dello studio di Vanguard è comunque quello di aver cercato basi numeriche alla definizione del fattore “gamma”, il valore che la consulenza finanziaria professionale aggiunge al portafoglio nel lungo periodo. Più in dettaglio, i ricercatori hanno individuato i comportamenti professionali del consulente che generano valore, e quello che pesa di più è:

Il coaching comportamentale, che da solo, può aggiungere un rendimento addizionale dell’1,50%.

Si può concludere, affermando che il consulente Gamma è un professionista che stabilisce con il suo cliente una relazione di lungo periodo basata sulla fiducia, aiutando a raggiungere i suoi obiettivi di vita, evitando l’equivoco che il successo della consulenza finanziaria si misuri solo con la performance.