Modello di Business del consulente 4.0 . Libero professionista o imprenditore?

rosariorosario Post: 18Moderatore

Complessità di mercati, impatto della tecnologia, nuove normative, clienti sempre più esigenti e consapevoli , consistente  riduzione dei ricavi e dei margini, sono solo alcuni dei fattori che spingono i consulenti finanziari verso una necessaria riflessione sull’ efficacia del loro modello di business.

Ritengo che con la MIFID2 il consulente finanziario  stia vivendo una profonda fase di cambiamento, continuare a considerarsi un semplice libero professionista rischia di essere una condizione necessaria, ma non più sufficiente, per poter competere in un sistema finanziario  che sta cambiando in maniera radicale.

In sostanza  i consulenti hanno oggi tanto mestiere e pratica nella gestione commerciale dei clienti, ma, non sempre, hanno cultura imprenditoriale , competenze organizzative, strumenti tecnologici adeguati per gestire un ruolo così potenzialmente diverso da quello svolto negli ultimi  25 anni.

Nell’era della disintermediazione il modello di business sta cambiando velocemente , e non è più sufficiente l’approccio classico alla professione di consulente per restare competitivi, bisogna uscire dalla zona di confort del libero professionista(dove tutto è deciso ed organizzato dalla mandante).

Pensare in maniera strategica , lavorare sul proprio modello di business diventano azioni improcrastinabili per poter affrontare il futuro della consulenza finanziaria.  

In un sistema finanziario in cui la struttura della remunerazione sta cambiando (dalla front /management fee alla parcella)è invitabile utilizzare la logica delle imprese, dove i ricavi e i margini sono i valori di riferimento per garantire la crescita del proprio business. 

In sintesi il valore del proprio portafoglio non dipende solo dalla sua dimensione, ma, soprattutto, dalla sua capacità di generare margini e ricavi.

Senza tentennamenti,  bisogna porsi delle domande che riguardano prima il ruolo di consulente e poi il modello di business utilizzato.

Semplici domande che impongono una profonda riflessione e hanno lo scopo di ragionare sul perché, sul cosa, e come, realizzare quanto immaginato della propria attività professionale.

 

 

Commenti

  • FAVA59FAVA59 Post: 6Utente
    Credo che il modello di business del consulente cambierà come del resto è successo in altre nazioni tipo Stati Uniti e Gran Bretagna dove la consulenza finanziaria per gran parte viene remunerata con la parcella e circa il 60% dei consulenti sono indipendenti. In Italia siamo agli albori visto le difficoltà per iscriversi all'Albo nella sezione consulenti autonomi che inevitabilmente rallenta il processo di evoluzione verso il professionista imprenditore. 
  • toscano34toscano34 Post: 6Utente
    Il cambio di modello di business cambierà in relazione alla remunerazione solo quando il consulente inizierà ad occuparsi di pianificazione finanziaria e non di vendita prodotti. Fin quando la struttura retributiva viene definita dall'intermediario con commissioni e management il consulente resterà sempre vincolato a quello che viene determinato nel mandato.  
  • POLI_25POLI_25 Post: 6Utente
    Il cambio di paradigma imposto dalla mifid2 e fintech porterà inevitabilmente il consulente verso un modello di business di tipo imprenditoriale. Come è già successo in altri paesi. Ma tutto ciò può accadere solo con un cambio radicale di mentalità e consapevolezza del ruolo da parte del consulente. 
  • CESARE38CESARE38 Post: 6Utente
    Difficile ipotizzare un cambio di modello di business determinato dal lato offerta(intermediari e quindi consulenti)..molto probabile che avvenga sotto la spinta della domanda (risparmiatori)..quando ovviamente avranno cultura finanziaria e consapevolezza per pretendere un modello diverso.
  • ALESSIO1963ALESSIO1963 Post: 4Utente
    Credo che il cambiamento arriverà sulla spinta degli intermediari e dei clienti..il consulente se non si sveglia subirà tagli di redditività ed esuberi..
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