Consulenti finanziari sostituiti dai commercialisti?
L’Albo Unico e il rapporto di fiducia.
Non è una provocazione. La domanda sulle nuove opportunità relative a figure diverse da quelle del consulente finanziario ha già in sé una risposta.
Perché un consulente finanziario dovrebbe sentire il proprio lavoro minacciato da una figura complementare come quella del commercialista?
Ciò che è certo è con l’avvio dell’Albo Unico nel dicembre 2018, sono state aperte le porte della consulenza finanziaria a nuove categorie professionali come commercialisti e avvocati tributaristi. Nulla di nuovo all’orizzonte, per chi si è addentrato sulle relative normative, ma il risvolto della medaglia sta nella presa di consapevolezza di come per loro, specie per i commercialisti, questo possa diventare un business ulteriore.

Il commercialista è colui che accompagna famiglie e professionisti, come spesso accade, dall’apertura di un’attività fino alla pensione, o come succede in genere anche nel passaggio generazionale. Su quest’ultimo punto ci sarebbe da discutere lungamente, ma lo faremo in altra sede.
Il punto focale oggi per noi è capire che tale figura professionale si è guadagnata negli anni la piena fiducia del proprio cliente. Cosa che specie in Italia, succede meno per i consulenti finanziari. Dunque, riformulando la domanda iniziale con questo tassello aggiuntivo, cosa accadrà quando saranno i commercialisti ad aprirsi al mondo della consulenza finanziaria, consigliando investimenti e pianificando come già sanno fare?
E soprattutto, i commercialisti sono consapevoli che per loro è “semplicemente” un servizio in più da aggiungere per servire in toto un cliente?
Perchè oltre all’elemento fiducia, che come ben sappiamo è di fondamentale importanza, il lavoro del commercialista li predispone già tecnicamente alla gestione della burocrazia e alla lungimiranza degli obiettivi. Come fece Laurence Myers, commercialista di Mick Jagger, che prima della fondazione dei Rolling Stones già pianificava la pensione dell’artista.

Forse non tutti svolgono un ruolo in maniera così oculata, e con una buona dose di fortuna, ma sicuramente tale figura per famiglie e
professionisti costituisce un vero e proprio punto di riferimento.
Insomma, una vera risposta non esiste ancora, visto che ancora la mole di commercialisti che hanno effettivamente introdotto questo servizio non fa statistica.
Voi cosa ne pensate? Commentate con il vostro parere e la vostra esperienza per poter discutere e aggiornarci su questo fenomeno.
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Essendo una consulenza complementare a quello che attualmente fanno per iscriversi all’Albo ed asserte abilitati sarebbe giusto sostenessero l’esame